Helène era, come tutti i bambini, innamorata del Natale; non vedeva l’ora di svegliarsi quella mattina e correre in soggiorno a vedere cosa aveva portato Babbo Natale per lei.
Era sicuramente la giornata più magica dell’anno e i giorni che la precedevano non erano da meno!
Sua mamma poi le preparava una piccola caccia al tesoro per ogni giorno del calendario dell’avvento e le faceva trovare sempre un piccolo regalo.
Non vedeva l’ora di fare l’albero: se fosse stato per lei l’avrebbe fatto il giorno dopo Halloween!
Un giorno però le venne un dubbio, già tra suoi amici c’erano molti che non credevano a Babbo Natale, ma lei era proprio convinta dell’esistenza di quel magico signore.
Allora lo chiese a suo papà, gli disse: “Papà ma se foste voi a mettere i regali sotto l’albero me lo direste vero?”
Suo padre, tra l’altro, credeva fortemente nel Natale e in tutto ciò che lo rappresentava, nonostante la sua età, era rimasto sempre un po’ bambino e non aveva mai smesso di ‘sentire’ quella splendida magia.
Il papà però non sapeva cosa rispondere e cercò di sviare l’argomento: “Ehm…sì ne parleremo con la mamma appena ritorna ok?”
Da piccolo infatti il papà di Helène aspettava l’arrivo di Gesù bambino che portava i doni e anche Gesù bambino non saltava mai l’appuntamento!
I regali erano sempre piccoli e semplici, amava giocare con i robot e altre cose elementari rispetto al mondo d’oggi. Aveva richieste basilari per quell’epoca: ma i regali portati da Gesù bambino erano quelli speciali. Sia che si trattasse di un piccolo robot di metallo sia che si trattasse di una fantastica pista di macchinine elettriche con la quale giocare tutto il giorno di Natale.
Fu quando il bambino crebbe che desiderò cose più… ‘complesse’.
Il mondo stava cambiando e in quel momento arrivarono i primi giochi elettronici, il bambino ne era affascinato e cominciava ad avere richieste ben specifiche per il povero Gesù bambino che era nato 2000 anni prima!
Così il padre del bambino, il nonno di Hèlene, che anch’esso non ci capiva molto di tutte quelle diavolerie, gli fece scegliere da sé il proprio regalo.
Era un videogioco bellissimo! Dove bisognava arrampicarsi su un castello evitando pipistrelli e vampiri!
Aveva una grafica molto semplice ma, mentre ci giocava, il bambino si sentiva veramente sulle mura di quel castello tra le nebbie della Transilvania!
Purtroppo però, avendo scelto lui stesso il gioco e avendolo dovuto indicare specificatamente nel negozio la mattina di Natale, oltre al gioco stesso non ricevette null’altro e quel giorno si sentì come se Gesù bambino non fosse mai esistito veramente.
A un certo punto provò un profondo senso di tristezza. Quella tristezza che arriva di domenica sera quando ormai la festa è finita e i bambini il giorno dopo devono tornare a scuola e gli adulti al loro lavoro.
In quel momento però successe una cosa: sentì di dover uscire fuori sul balcone, nonostante il freddo di dicembre, guardò il cielo e si vedeva a malapena una stella, il resto era coperto.
E il bambino sperò che in quel preciso istante quella stella fosse Babbo Natale o Gesù bambino che arrivavano per consolarlo ed effettivamente sentì una sferzata di aria fredda e umida in faccia che lo fece rabbrividire incredibilmente di gioia!
Non capì cos’era quella sensazione, ma era come se una mano magica l’avesse accarezzato, improvvisamente gli sembrò tutto bello anche quella giornata che sembrava essere d’improvviso diventata triste e anche l’idea della scuola che sarebbe iniziata da lì a breve! Ora ne era sicuro: qualcosa o qualcuno di magico esisteva! Ed era venuto a consolarlo proprio nel momento del bisogno, ma, naturalmente non aveva potuto mostrarsi. Forse perché semplicemente apparteneva a un altro mondo.
Ripensando a questa cosa magica il padre di Helène le spiegò:
amore mio, Babbo Natale esiste eccome ed è una magia che entra nelle persone e gli fa fare cose miracolose.
Qualcuno lo chiama Gesù bambino, altri Babbo Natale e altri non ci credono per niente, ma quello spirito esiste ed entra nelle persone che ci credono, facendo in modo che le persone diventino migliori e i genitori trovino regali impossibili da trovare in quella notte dove tutto è possibile e meraviglioso.
Helenè capi che il papà le stava insegnando una cosa importante, una cosa importante in ogni giorno dell’anno, non solo a Natale e lei ora era custode di un grande segreto: se le persone credono fortemente in una cosa possono diventare magiche loro stesse e avranno sempre dalla loro parte la magia del Natale.
Poco tempo dopo Helenè diventò più grande, sapeva di essere custode di un grande segreto e avendo una cuginetta piccola di nome Julie, questa un giorno le chiese: “Ma secondo te Babbo Natale esiste?” E lei rispose senza alcun dubbio: “Certo che sì!” e rimase sveglia con lei la notte della vigilia fino a mezzanotte, sussurrandole infine: “Andiamo a letto, non vorrai mica farti trovare sveglia!?!”
Mentre la piccola si metteva a letto, Helène si affacciò ancora alla finestra della sua camera, guardando il cielo, sapendo in cuor suo che quella notte, sicuramente, sarebbe successo qualcosa di magico e bellissimo.
2 commenti su “Il vero inizio del Natale (Il Grande Segreto)”